Dopo il terremoto del 20 maggio 2012 i campanari della zona hanno reagito monitorando tutti i campanili e cercando di fare tutto il possibile affinchè possano essere salvate almeno le campane che dei campanili disastrati. Ecco cosa scrivono sulla Gazzetta di Modena.
“ORE 20.22 IL DURO VERDETTO: LE CHIESE QUASI TUTTE INAGIBILI Quasi tutte le chiese del territorio emiliano colpito dal terremoto sono inagibili. Lo rende noto la direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, che insieme con le Soprintendenze e alle forze dell’ordine sta proseguendo le verifiche dei danni subiti dagli immobili, dalle opere d’arte e dagli archivi di interesse culturale. Le preoccupazioni principali riguardano, in particolare, i campanili, considerati dalla direzione il «simbolo per eccellenza di una comunità» La Marchesana, una delle torri del castello di Finale Emilia, nel modenese, è definitivamente crollata dopo le scosse di questa notte. lo comunica la direzione regionale dei beni culturali dell’emilia-romagna, spiegando che le notizie sono pessime anche per quanto riguarda le chiese: «i primi report dei tecnici arrivati in direzione regionale segnalano l’inagibilità della quasi totalità delle chiese in tutto il territorio colpito dal sisma e qualche primo intervento di sicurezza come, ad esempio la cerchiatura del campanile di malalbergo, in provincia di bologna», spiega una nota della direzione regionale dei beni culturali dell’emilia-romagna, che tira le somme dei primi sopralluoghi che i tecnici stanno facendo negli edifici storici-monumentali delle zone colpite dal terremoto. i dati delle verifiche, che presto saranno raccolti presso il servizio geologico della regione, non fanno bene sperare. «Grande attenzione e preoccupazione» si concentra sui campanili, che hanno una costruzione particolare e sono un simbolo per eccellenza, spiega sapere la direzione regionale dei beni culturali. in questo panorama ’nerò, fa piacere la collaborazione dell’unione campanari bolognese, che ha dato la propria disponibilità a collaborare con le soprintendenze e che ha già provveduto a segnalare i complessi campanari di pregio «dei quali si dovrà decidere la permanenza oppure la rimozione per motivi di sicurezza». Viste «le dimensioni ed il peso, infatti, la rimozione delle campane è un’operazione di particolare difficoltà, tanto che è oggetto di intervento di un nucleo specializzato dei vigili del fuoco del comando di ferrara», spiega la direzione regionale, che si sta servendo anche della collaborazione del servizio di pianificazione urbanistica e cartografica della provincia di modena”
Questo il link http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2012/05/24/news/terremoto-la-diretta-quinta-notte-da-sfollati-1.5144687
Vista la situazione, considerando che ci vorranno anni per recuperare i campanili, almeno quelli recuperabili, vi invito a considerare l’idea che, invece di localizzare i castelli di campane in diverse piazze ma in una sola sede (Cento), se fosse possibile toccare più località della zona terremotata, in modo tale che per un giorno l’anima sonora dei vari paesi riviva, per poi a fine giornata ritrovarsi tutti insieme per i saluti.